Enna: ‘Confusione RIFIUTI’
Enna-Provincia - 30/01/2009
Enna. Potrebbe finire in una bolla di sapone il pignoramento, effettuato dalla Provincia, nei confronti dei comuni di Enna, Piazza Armerina e Barrafranca per 180 mila euro ciascuno, somma che avrebbe dovuto pagare la società EnnaEuno o Ato Rifiuti. Ieri mattina il sindaco Rino Agnello si è recato in tribunale, accompagnato dall’avvocato Viviana Fonte, per portare una sua memoria difensiva al giudice Francesco Occhipinti, presente l’avvocato della Provincia, mentre i comuni di Barrafranca e Piazza Armerina hanno inviato per raccomandata delle memorie difensive, sostenendo di essere creditori e non debitori nei confronti dell’Ato Rifiuti, avendo versato parecchie anticipazioni, superiori al debito che la Provincia sostiene di avere nei confronti di questi comuni. Un pignoramento che ha provocato un mare di critiche, arrivate da ogni parte, che qualcuno ha definito volutamente strumentale, che ha provocato reazioni in tutti gli ambienti politici ed amministrativi del territorio provinciale. Il sindaco ha comunicato al giudice Occhipinti ed all’avvocato della Provincia, che il comune di Enna è debitore nei confronti dell’Ato Rifiuti di 1.260 euro per gli impegni elettorali della dipendente Maria Giovanna Puglisi, consigliere comunale del PD. I sindaci di Barrafranca, Ferrigno, e Piazza Armerina, Nigrelli, hanno mandato una memoria difensiva dove sostengono con forza di essere creditori e non debitori dell’Ato Rifiuti. Particolare curioso nell’esposizione del pignoramento si legge che la Provincia “è venuta a conoscenza che la società EnnaEuno è creditrice di somme nei confronti dei comuni”, insomma un sentito dire che ha fatto scattare un pignoramento che di fatto ha bloccato, per certi aspetti l’attività dei tre comuni pignorati”. Il giudice Francesco Occhipinti quanto prima farà conoscere le sue decisioni ai comuni interessati ed alla Provincia. In caso positivo il sindaco, Rino Agnello, si è impegnato ad emettere, con procedura d’urgenza, la determina che concede un contributo di 8 mila euro all’Ato Rifiuti o a SiciliaAmbiente per l’acquisto del carburante e mettere in moto i mezzi che dovranno raccogliere i rifiuti solidi urbani per il capoluogo ennese. Qualcuno sottolinea perchè questi tre comuni pignorati e non altri, ma questi sono soltanto “spifferi” di una situazione in cui non certo sono usciti bene Provincia regionale, Ato Rifiuti e comuni pignorati.
Questa sera alle 19, nella sala riunioni della Provincia, ci sarà un incontro tra il Prefetto, Carmela Elda Floreno, il presidente della Provincia, Pippo Monaco, il presidente dell’Ato Rifiuti, Salvatore Ragonese, e di SiciliaAmbiente, Rosario Agozzino, con gli amministrativi delle due società, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, che hanno chiesto l’incontro, ed una delegazione di lavoratori per avere notizia su una situazione che si preannunzia molto difficile, alla luce degli ultimi avvenimenti, caratterizzati dalla mancanza di fondi finanziari per proseguire il servizio, ma anche dalla lettera che la maggior parte dei dipendenti di Sicilia Ambiente hanno ricevuto e che presuppone un prelicenziamento se l’Ato Rifiuti e con esso l’assemblea dei sindaci non si riunisce e provveda ad assegnare, anche se in via temporanea, a seguito delle decisioni prese dai giudici del Cga di Palermo, il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani a SiciliaAmbiente, in attesa che venga indetto il bando di gara. Nella lettera i lavoratori vengono “informati dei fatti che hanno interessato ed interesseranno l’attività ed il futuro della società”. I lavoratori vengono informati che la società sta “garantendo, nel limite delle possibilità finanziarie, la raccolta dei rifiuti; che la società d’ambito ha già convocato l’assemblea dei sindaci per il prossimo 9 febbraio con all’ordine del giorno la convenzione con Sicilia Ambiente, anche se in via provvisoria. “Non potendo prevedere quali saranno le decisioni che verranno prese dagli azionisti in merito al destino della scrivente – conclude il professor Rosario Agozzino – e tenuto conto che l’attività connessa con i rifiuti è l’unica che caratterizza la gestione di SiciliaAmbiente, anticipo che esiste la possibilità di una cessazione del rapporto di lavoro e l’avvio in tal senso di tutte le procedure previste dal contratto nazionale del lavoro e dalle leggi vigenti”. Una lettera abbastanza chiara, che dice, che, in caso di mancata assegnazione del servizio, SiciliaAmbiente chiude i battenti in maniera definitiva. Ovviamente tutte queste sono responsabilità che vanno a carico di un’assemblea dei sindaci che dovrebbe ponderare con grande maturità il problema, scevro da ogni valutazione o considerazione politica, che poi, nella sostanza, è stata quella che ha reso irrespirabile l’assemblea dei sindaci dalla formazione dell’Ato. Mercoledì sera i lavoratori amministrativi hanno costituita l’assemblea permanente, ed hanno incontrato nella sede della società, il presidente della Provincia, Pippo Monaco, esponendo allo stesso le tante preoccupazione ed una situazione economica disastrosa, visto che ci sono cinque mesi di stipendio arretrati e la tredicesima, ma soprattutto il loro futuro lavorativo che viene messo a rischio.