Enna/Rifiuti. PD: cosa c’è dietro il pignoramento al Comune?
Enna-city - 26/01/2009
Enna. La recente vicenda del pignoramento da parte della Provincia Regionale di Enna nei confronti di tre Comuni della Provincia ( Enna, Piazza Armerina e Barrafranca ) per un importo pari a 180.000 euro in ragione di non meglio specificati crediti vantati da EnnaEuno S.p.A. nei confronti dei suddetti Comuni è degna solo del migliore Brecht, l’indimenticabile autore del Teatro dell’assurdo. Il gruppogruppo del PD al Consiglio Comunale di Enna, Enrico Vetri, così interviene: “Non si intende restare a guardare un teatrino dove chi dovrebbe tutelare i cittadini li utilizza come ostaggi per ottenere vantaggi di “posizione” e chiedendo fortemente al Presidente della Provincia di impadronirsi nuovamente del suo ruolo si riserva di chiedere al Presidente del Consiglio Comunale una riunione urgente della Commissione Capigruppo al fine di decidere tutti gli atti utili a salvaguardare la cittadinanza ennese.
E, per cercare di capire tale vicenda bisogna tornare indietro al 2006 quando l’Amministrazione Provinciale, guidata dal Presidente Salerno, non essendo riuscita a recuperare da EnnaEuno l’addizionale del 3 % adiva alle vie legali ottenendo un decreto ingiuntivo che intimava alla suddetta società il pagamento di quanto dovuto, non avendo EnnaEuno adempiuto a tale precetto, verosimilmente a causa delle note difficoltà di cassa visto che gli stessi dipendenti non percepiscono lo stipendio da circa sei mesi, l’attuale Amministrazione Provinciale guidata dal Presidente Monaco ha ritenuto opportuno procedere con un pignoramento presso terzi identificando questi terzi, non si sa bene come, nei comuni di Enna, Piazza Armerina e Barrafranca. Pertanto i cittadini di questi tre comuni, che sono contestualmente anche i cittadini rappresentati dal Presidente Monaco, si trovano a subire un atto di pignoramento che obbliga anche coloro che hanno pagato la tariffa di igiene ambientale a pagare una seconda volta, dopo l’inganno anche la beffa! Altresì non si capisce come mai il Presidente Monaco e l’assessore De Simone, che sono stati i paladini del ricorso al CGA ritenendo illegittime le tariffe applicate ed ottenendo un pronunciamento favorevole da parte dello stesso CGA, oggi eseguono un pignoramento a carico dei suddetti Comuni al fine di recuperare l’addizionale provinciale che è pari al 3% di quelle tariffe e che, pertanto, è anch’essa illegittima. Questa paradossale vicenda potrebbe anche essere considerata divertente ed originale, non essendo mai successo nulla di simile a memoria d’uomo, se le conseguenze di tutto ciò non avessero una ricaduta pesantissima per tutti i cittadini. Le prime avvisaglie di ciò si sono manifestate appena 48 ore fa, allorché il Sindaco di Enna, a causa di tale pignoramento, non ha potuto provvedere ad emettere l’ennesima anticipazione di circa 8.000 Euro a favore di EnnaEuno per l’acquisto del carburante per i mezzi addetti alla raccolta dei rifiuti. La prevedibile conseguenza di tutto ciò sarà nei prossimi giorni una città nuovamente sommersa dai rifiuti. A questo punto il quesito che ognuno si pone è a che pro un gesto così eclatante e contemporaneamente così assurdo da parte del Presidente Monaco?
Le possibili risposte sono due o il Presidente Monaco non sapeva assolutamente nulla di tutto ciò e, quindi, l’Ufficio Legale della Provincia ha autonomamente deciso di presentare l’atto di pignoramento senza, minimamente, sentire la necessità di concordarlo con il vertice politico dell’Ente, e ciò è gravissimo non solo per l’atto ma per il senso che deriva da tale atto e, cioè, che il Presidente Monaco non governa la Provincia ma subisce passivamente le decisioni prese da altri senza potere minimamente incidere sulle scelte e sulla programmazione; tale ipotesi potrebbe giustificare i gravi episodi registrati negli ultimi tempi quali la chiusura dell’APT, la riduzione dei trasferimenti alla Provincia da parte del Governo Regionale di centrodestra o le farneticanti dichiarazioni sulla riapertura della miniera di Pasquasia.
L’altra ipotesi, invece, vede in tale atto una deliberata volontà del Presidente di portare al limite del collasso il sistema della raccolta dei rifiuti in Provincia di Enna per potere ottenere dal Governo Nazionale, così come già successo a Napoli e Palermo, la nomina di un Commissario per l’emergenza rifiuti che risolva il problema, soprattutto dopo la decisone del CGA, senza fargli “sporcare“ le mani. Qualunque sia il senso resta la gravità di un atto che in un solo colpo ha provveduto a tracciare una netta linea di demarcazione tra la Provincia ed i Comuni che vi aderiscono, tra l’Amministrazione Provinciale ed i cittadini che dovrebbero da essa venire difesi e rappresentati e, soprattutto, ha dato un poderoso colpo alla credibilità della classe dirigente che doveva governare il “cambiamento“ così come più volte proclamato durante la campagna elettorale”.