Enna: Giornalisti uniti nella lotta agli abusivi

Enna. Assemblea provinciale di fine anno dai toni accesi quella che si è svolta nella sala riunioni della libreria Città Aperta di Enna Bassa dei giornalisti dell’Associazione siciliana della stampa. L’incontro è servito a fare il punto sulle reali emergenze che sta attraversando la categoria, dal contratto di lavoro, alle vertenze sindacali contro editori spregiudicati che continuano a non regolarizzare i giornalisti. L’assemblea ha deciso all’unanimità di organizzare una serie di incontri pubblici per sensibilizzare le istituzioni verso le problematiche della categoria, ma soprattutto per portare a conoscenza degli amministratori pubblici le regole della professione. L’assemblea, alla fine dell’incontro, all’unanimità, ha dichiarato guerra aperta contro gli abusivi, i non iscritti all’albo. “Assistiamo ogni giorno in tutta la provincia – spiega il segretario provinciale dell’Assostampa, Ivan Scinardo – ad aspiranti giornalisti che vanno in giro con le telecamere a fare interviste e servizi e peggio partecipano alle conferenze stampa organizzate da Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza. La legge istitutiva dell’ordine vieta, nella maniera più assoluta, l’accesso alle fonti di informazione primaria a chi non è iscritto all’albo dei giornalisti. Per questa ragione la segreteria provinciale dell’Assostampa incontrerà nei prossimi giorni i rappresentanti delle istituzioni, in testa il Prefetto, per affermare che non si possono ammettere alle conferenze stampa o inviare comunicati stampa a coloro che non sono iscritti all’albo. Basterebbe chiedere semplicemente il tesserino di giornalista a chi si presenta come tale o il numero di registrazione della testata giornalistica registrata in tribunale. E’ una falsità dire che si è giornalisti a seguito del conseguimento di una laurea o di un corso di specializzazione che sia pubblico o privato; si diventa giornalisti pubblicisti dopo un percorso di 2 anni, collaborando con una testata giornalistica, sotto la supervisione di un direttore responsabile e scrivendo almeno 60 – 80 articoli regolarmente retribuiti. Solo l’ordine regionale dei giornalisti può esaminare le pratiche di iscrizione all’albo e decidere l’ammissione, nessun altro! Ricordiamo che l’esercizio abusivo della professione giornalistica è un reato e nessuno dovrebbe rendersi complice, questo lo diciamo per garantire l’opinione pubblica sul diritto all’informazione, per tutelare i nostri iscritti che versano ogni anno le quote di iscrizione e pagano regolarmente le tasse previdenziali e soprattutto per avvertire gli improvvisati “pseudo – giornalisti” dei rischi penali che si corrono nell’esercitare una professione che presuppone prima di tutto la conoscenza delle regole e del codice deontologico. L’assemblea si è aggiornata al 15 gennaio prossimo per trattare altri punti come gli uffici stampa e l’obbligo di legge da parte dei comuni di bandire i concorsi; della necessità di una sala stampa che ospiti le redazioni dei principali quotidiani e televisioni e sulle opportunità lavorative e di riqualificazione professionale.