Enna: Da gennaio chiudono sei guardie mediche
Enna-Cronaca - 20/12/2007
Enna. “Ma quali bocce ferme, qui si prende in giro la gente, qui si vuole cancellare un territorio, a livello di sanità. Le scorrettezze dell’assessore regionale Roberto Lagalla e della giunta regionale sono veramente notevoli visto che già sapevano, al momento della riunione di martedì, che dal primo gennaio non opereranno più le guardie mediche di Enna, Leonforte, Nicosia, Piazza Armerina, Pietraperzia e San Giorgio (frazione di Assoro). Sia Lagalla che l’assessore regionale alle Politiche Sociali sapevano benissimo della chiusura delle sei guardie mediche, ma hanno taciuto. Il decreto era stato approvato il 30 novembre e sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione di domani”. Così i due deputati regionali Elio Galvagno e Salvatore Termine non appena letta la bozza del decreto a Palermo della chiusura delle sei guardie mediche su 54 in tutta la Sicilia con una percentuale del 12 per cento, la più alta delle province siciliane. Gli impegni tanto sbandierati nella riunione di martedì a Palermo, che tutto doveva rimanere fermo e che eventuali variazioni sarebbero state discusse con le istituzioni e i rappresentanti del territorio non sono stati mantenuti, anzi sottobanco è stato taciuto alla delegazione ennese che, appena tre settimana prima la giunta regionale prima, approvando i criteri, e l’assessore regionale alla Sanità dopo, emandano il relativo decreto, aveva deciso la chiusura di ben sei guardie mediche, di cui quattro vicino ai presidi ospedalieri di Enna, Leonforte, Nicosia e Piazza Armerina, e due, Pietraperzia e San Giorgio che si trovano a poca distanza da un ospedale, mentre è rimasta la guardia medica di Sperlinga, che, in un primo momento, era tra quelle che si dovevano tagliare. “Vorremo capire – proseguono i due deputati regionali Galvagno e Termine – perché non si è agito con chiarezza, perché non è stato detto sia dall’assessore Lagalla,che dall’assessore Colianni che era stato emesso questo decreto di taglio delle guardie mediche. Sul piano politico questo atteggiamento è di una scorrettezza notevole sotto tutti i punti di vista, ma soprattutto sul piano politico. Questo vuole significare che il Governo Regionale vuole colpire una provincia, come quella ennese, solo perché appartiene al centrosinistra. A questo punto c’è da preoccuparsi su quelli che sono stati gli impegni presi nella riunione di Palermo ”. E’ anche evidente che a cominciare da oggi ci saranno sicuramente manifestazioni di proteste, contestazioni nei confronti di un assessore regionale, Roberto Lagalla, che avrebbe dovuto agire con maggiore correttezza, spiegando i motivi per cui venivano soppresse queste guardie mediche, invece ha dichiarato che tutto rimaneva fermo sino a quando non c’era la possibilità di sedersi ad un tavolo e discutere con concretezza sul piano provinciale sanitario, evitando che potessero verificarsi dei tagli nel mondo sanitario provinciale.