Regalbuto, all’alba l’omicida libera l’ostaggio e si arrende dopo intervista troupe Rai

Regalbuto 10/05/07 – Si è conclusa senza altre vittime la vicenda del sequestro di Adele Sanfilippo, che ha tenuto con il fiato sospeso i regalbutesi per tutta la notte tra il 9 e il 10 maggio. Tutto era cominciato alle 8:40 della sera prima, quando Pietro Arena, 48 anni, aveva ucciso davanti al centralissimo Bar Plaza, gestito dalla ex convivente, l’attuale compagno di Adele Sanfilippo, il regalbutese Antonio Allegra.

Era bastato un solo colpo di pistola dei due esplosi per uccidere l’uomo di 47 anni, che da un anno e mezzo conviveva con la ex compagna di Arena, che non aveva mai accettato la loro separazione. L’omicidio è avvenuto in pieno centro mentre la piazza e il corso erano affollati di gente in attesa di un comizio elettorale. Dopo aver ucciso Allegra, Arena si era barricato dentro al bar minacciando di uccidere la ex convivente.

La vicenda è subito balzata alle cronache sia regionali che nazionali. Per tutta la notte i Carabinieri dei comandi di Nicosia ed Enna, guidati dal Colonnello Curbisino e dal Colonnello Bertozzi Della Zonca, con la collaborazione del Capitano Restuccia, hanno condotto una lunga trattativa con Arena, al fine di evitare altri spargimenti di sangue. Sono intervenute tutte le Forze di Polizia presenti sul territorio, compresa la Polizia di Stato e alcuni reparti speciali.

Durante le prime ore si è temuto il peggio: Arena sembrava fermamente intenzionato a uccidere l’ostaggio e ad uccidersi. Nonostante gli appelli di suoi conoscenti appartenenti alle Forze dell’Ordine (è un ex poliziotto) e i continui dialoghi con il questore, la situazione non sembrava risolversi. Con il passare delle ore la speranza sembrava affievolirsi, ma alla fine la trattativa è andata a buon fine e Arena ha rilasciato la Sanfilippo e si è consegnato disarmandosi. Il Questore di Enna Percolla ha raccontato che all’inizio Arena era fermamente deciso a uccidersi e ad uccidere l’ostaggio.

Con il passare delle ore la situazione è cambiata, anche perché è stata soddisfatta la richiesta di essere intervistato da una televisione nazionale. Guglielmo Troina della Rai ha così intervistato il sequestratore per più di un’ora, ascoltando i racconti delle ingiustizie che l’uomo sostiene di aver subito (ha ribadito che non erano tutte vere le accuse formulate dall’ex convivente). Finita l’intervista è passato poco tempo e Arena si è lasciato convincere dal Questore e dai Carabinieri a rilasciare l’ostaggio e successivamente a consegnarsi.

“La fase più difficile è stata quella iniziale, quando credevamo che volesse uccidere l’ostaggio e poi suicidarsi” ha detto il Questore Percolla – “Lo conoscevo quando lavoravo a Catania e lui era nella Polizia e questo mi ha aiutato nel dialogo. Alla fine ha prevalso la ragione sull’esasperazione di un uomo che per motivi personali ha commesso un gesto gravissimo”. Il Questore ha inoltre precisato che Arena non ha chiesto nessuna garanzia per la sua persona, ma solo di non essere ammanettato per non essere trattato come un comune delinquente.

Anche il Colonnello Bertozzi Della Zonca si è mostrato molto soddisfatto di come sono andate le cose: “Sapevamo che se non avessimo dialogato si sarebbe ucciso ed avrebbe ucciso l’ostaggio. Abbiamo come priorità sempre quella di salvare vite umane e anche questa volta ci siamo riusciti, anche se è stato molto faticoso”.

“Ho temuto veramente che accadesse il peggio”. Lo ha dichiarato il sostituto procuratore di Nicosia, Daniela Cento, che continua: “E’ stato il successo di un lavoro di equipe. Merito delle capacità di mediazione di polizia e carabinieri e della loro grande professionalità”.

Resta comunque la tragedia che ha colpito Antonio Allegra, colpevole solo di essere l’attuale convivente di Adele Sanfilippo, unico che ha pagato il prezzo più alto. Per fortuna, dopo una notte di paura, la vicenda si è conclusa senza altri assurdi spargimenti di sangue.

Maria Cristina Roccella