Enna: Restauro ex Moschea araba, ora chiesa S.Michele

Enna 24/10/06 – L’ex moschea araba, ora chiesa di San Michele Arcangelo, che ai tempi del dominio arabo in Sicilia fu costruita dal conquistatore Al Abbas a simboleggiare la preminenza politica e religiosa degli invasori, sarà restaurata. “Il progetto – dice il Coordinatore del Comitato promotore dei diritti dei cittadini, Gaetano Vicari – è in corso di finanziamento presso il Ministero dell’Interno per una spesa di 685 mila euro. Siamo venuti a conoscenza del recupero dell’antica chiesa – sostiene Vicar i- da persone bene informate e, proprio per questo, a giorni, interverremo presso i nostri parlamentari nazionali e presso il Prefetto perché possano sollecitare, nelle sedi opportune, lo sblocco dell’iter burocratico del finanziamento.
La riapertura dell’antica chiesa – sottolinea ancora Vicari -, chiusa da anni, intitolata all’Arcangelo come simbolo di lotta vittoriosa, sarebbe un altro significativo passo per la salvaguardia del nostro patrimonio storico, artistico e architettonico”. La chiesa, che si trova in piazza Mazzini accanto al palazzo Variano e affianca il collegio di San Michele che fino a poco tempo fa ospitava le ragazze orfane o in difficili condizioni familiari, ha una facciata monumentale in stile coloniale spagnolo; mentre l’interno –spiega Vicari- ha una forma ellittica, quasi a teatro, completato dal pavimento in maiolica con cinque cappelle più l’altare maggiore”.
Il Comitato promotore dei cittadini informa anche che una delegazione, composta da Ediwige Posabella, Salvatore Nicoletti, Pietro Modaffari, Vincenzo Martello e Gaetano Vicari, è stata ricevuta nei giorni scorsi dalla soprintendente, dott.ssa Beatrice Basile, la quale ha comunicato che esiste un’altro progetto per il restauro della chiesa dello Spirito Santo per il quale si attente il finanziamento. La chiesa dello Spirito Santo, con il suo esile campanile dove un tempo sorgeva una delle torrette di avvistamento per la difesa della città, si trova su una rupe e, probabilmente, questo è ciò che rimasto dell’antico complesso bizantino conventuale risalente fra il 1320 e il 1400.
PL

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redazione-vivienna