Enna 02/04/06 – La chiesa di Santa Teresa, chiusa e abbandonata all’incuria da oltre quarant’anni, forse può sperare di essere riaperta se verrà finanziato un progetto di restauro conservativo e di adeguamento degli impianti. Con la firma della disciplinare di questi giorni, al vescovado di Piazza Armerina, si avvia dunque l’iter necessario per richiedere il finanziamento dei lavori. Il progetto redatto dall’arch. Paolo Fulco, su incarico del parroco della chiesa di San Tommaso, don Filippo Marotta, nella cui giurisdizione ricade la chiesa, prevede interventi di consolidamento delle strutture, con il recupero di tutti gli elementi degradati che saranno riportati alla loro funzione tramite l’utilizzo di materiali che rispettino le caratteristiche originarie. Il progetto prevede inoltre la dismissione della vecchia pavimentazione con il rifacimento di una nuova che, in parte, sarà in vetro e in parte in marmo. La parte in vetro servirà per consentire la visuale della cripta interrata, adibita anticamente alle sepolture, e dei sedili adoperati per l’essiccazione dei cadaveri tuttora in buono stato di conservazione. Inoltre, si effettuerà il restauro dell’elegante coro ligneo a riquadri policromi raffiguranti le icone dei santi; il rifacimento degli intonaci interni; il recupero della facciata; la riapertura dei lucernai, attualmente murati; l’installazione di una bussola all’ingresso, in legno e vetro; il rifacimento della sacrestia con relativo servizio igienico. I lavori della chiesa, che si trova in via Roma, nel centro storico di Enna, ebbero inizio nel 1658 e furono ultimati nel 1710. “Nacque come oratorio della Compagnia del Carmelo, dove si esercitava la pietà e la cristiana carità. Cessò la sua attività nel 1866, a causa del clima risorgimentale che si respirava all’epoca, per poi riprenderla il 23 marzo del 1937 con la costituzione di una confraternite formata da 14 elementi. La confraternita si estinse nel 1964 per mancanza di nuovi elementi e da allora la chiesa di Santa Teresa fu chiusa e mai più riaperta. “Tanti sperano –dice Gaetano Vicari, del Comitato promotore dei diritti dei cittadini- che la chiesa possa essere riaperta al culto, per non perdere un pezzo di storia del centro della città”.
PL