Museo Alessi: Chiuso
Enna-city - 22/01/2006
Enna 22/01/06 – La chiusura del museo Alessi ha ovviamente scatenato una serie di reazioni, nell’ambito degli enti locali, direttamente interessati, visto che si tratta di una chiusura che danneggia l’immagine di una città, essendo il “museo” uno dei siti più visitati ed importanti non solo del capoluogo ennese ma anche di tutta la Sicilia. Citato in tutte le guide turistiche, la sua chiusura sicuramente provocherà le critiche da parte dei tour operator e dei turisti italiani e stranieri che si trovano a visitare Enna. Tra l’altro il museo, trovandosi accanto al Duomo e lungo il percorso per andare a visitare il Castello di Lombardia, era una delle mete preferite da parte dei turisti, oltre ad essere oggetto di visita da parte delle scolaresche di tutta la Sicilia. “Non è possibile che il museo Alessi rimanga chiuso per problemi di carattere finanziario – ha dichiarato, ieri mattina, Cataldo Salerno, presidente della Provincia – Cercherò di organizzare assieme al sindaco Rino Agnello una riunione con le parti interessate, ed inoltre solleciterò un intervento da parte della curia vescovile. Vero è che il museo è di proprietà della Fabbriceria della Chiesa Madre, ma è anche vero che è un bene culturale patrimonio di tutti. E’ necessario che il museo venga organizzato in maniera giuridica in modo da poter accedere ai contributi regionali, nazionali ed europei. Comune e Provincia regionale non sempre possono essere nelle condizioni di elargire contributi”. Sulla stessa lunghezza d’onda si era espresso anche il sindaco Rino Agnello, il quale ha sostenuto, cifre in mano, che il riconoscimento giuridico del museo, consentirebbe di avere finanziamenti consistenti così come li hanno avuti gli altri musei non regionali che si trovano in Sicilia. Il riconoscimento giuridico andrebbe a risolvere, in maniera definitiva, un problema molto importante, quello finanziario, ed il personale, che dovrà gestire il museo, non avrebbe più di che preoccuparsi, ma in questo senso un ruolo importante lo dovrà recitare la Fabbriceria della Chiesa Madre che è la proprietaria dal 1860 del museo, realizzato dal canonico Alessi.