Il Pontificato di Papa Giovanni Paolo II

Karol Wojtyła un Papa molto amato fin dal primo momento, fin dal suo primo, timido, discorso introduttivo in un italiano stentato. E’ stato il Papa di tutti, della gente comune, lontano, quanto più lontano possibile dalla comune idea di un Pontefice chiuso tra le mura dorate di Città del Vaticano.

Giovanni Paolo II è stato un uomo, prima di tutto un uomo. Poco importa se grande o piccolo, compreso da tutti, osteggiato o amato. E’ stato l’essere umano, in prima linea sempre. Il Papa viaggiatore, il Papa che ha portato incisivi cambiamenti al volto della storia, l’uomo che amava il teatro e la montagna, che sapeva conversare con i potenti del mondo, ma che sorrideva negli occhi dei piccoli, che ha cantato e giocato con i più giovani, ha pianto con i sofferenti. Che è stato presenza viva e costante per i suoi fedeli, per la sua Chiesa. Ma è stato anche un simbolo, simbolo della storia che cambiava, di una Chiesa che cambiava a sua volta, per farsi, dove possibile, più vicina al suo popolo. La sua è la storia di un uomo semplice, un uomo come tanti che amava il teatro e la montagna, che incontrò Dio, divenne prete e che in un giorno di ottobre del 1978 diventò Papa. Quel giorno tanto speciale era il 16 ottobre, giorno che la Chiesa, il mondo e i fedeli festeggiano emozionati e grati. Sono stati anni pieni, anni di battaglie e innovazioni, anni segnati in maniera inconfondibile dalla sua presenza, dal suo modo di essere, anni di gioie e dolori, come avviene in tutte le storie degli uomini, anche se sono il Papa, anche e soprattutto se sono Giovanni Paolo II.

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redazione-vivienna