Falso poliziotto di Aidone con il vizietto di far innamorare donne per poi truffarle

Piazza Armerina. Gli uomini del commissariato di P.S., coordinati dal dirigente, dr.Angelo Cavalieri, hanno portato a termine una delicata indagine che ha consentito il tempestivo rintraccio di una coppia che, ponendo in essere articolati raggiri ed artifizi, adescava donne sole e benestanti al fine di estorcere loro somme di denaro.

Mario Falciglia, di 37 anni, pluripregiudicato per truffa e appropriazione indebita, e la sua convivente Patrizia Triestino, di 27 anni, sono stati denunciati alla Procura di Enna, per i reati di truffa continuata in concorso e sostituzione di persona e il Falciglia, anche per usurpazione di titoli, essendosi spacciato, per portare a compimento l’attività illecita, per poliziotto.

I fatti: Le indagini prendevano spunto dalla segnalazione, pervenuta lo scorso 19 novembre, di un familiare di E.R., anni 46, il quale denunciava che la propria congiunta, si era allontanata dal domicilio di Aci Catena per raggiungere in questo centro un uomo di cui si era innamorata.
Il familiare, non avendo più avuto notizie della sorella, allertava il commissariato per il suo rintraccio.

I poliziotti del commissariato, immediatamente attivatisi, rintracciavano nello stesso pomeriggio la donna, la quale, con assoluta naturalezza, dichiarava che i familiari non avevano nulla da temere, poiché la stessa si trovava a Piazza Armerina avendo iniziato sin dallo scorso settembre una relazione sentimentale con un poliziotto in servizio ad Enna a nome di Mario Falciglia.

La donna aggiungeva che lo stesso, alto, prestante e con gli occhi verdi, aveva fatto di lei, madre esemplare e moglie infelice, una donna realizzata, che aveva finalmente trovato l’uomo dei suoi sogni.

Gli investigatori, tuttavia, al racconto della donna iniziavano ad intuire che ci fosse qualcosa di anomalo nell’intera vicenda: la donna, infatti, non aveva mai visto in faccia il suo innamorato, che pur dichiarandosi benestante le aveva più volte chiesto somme di denaro, e che ad ogni tentativo di incontrarlo aveva opposto una serie di impedimenti.

Lo scorso 22 novembre, finalmente, l’attività di intelligence intrapresa, intanto, dagli investigatori dava i suoi frutti.

Avuta notizia della presenza della donna a Piazza Armerina, gli investigatori attivavano immediatamente una serie di appostamenti finalizzai al reperimento del bel seduttore, rintracciato sulla scorta dei recapiti telefonici forniti alla donna.

Dopo una attenta attività di indagine, l’uomo veniva rintracciato ad Aidone, in un appartamento popolare, in compagnia della sua convivente e qui – con somma sorpresa – i poliziotti scoprivano che il sedicente poliziotto altri non era che un nullafacente, pregiudicato, di esile costituzione e alto non più di un metro e sessantacinque!

I due accompagnati presso il commissariato, venivano identificati e sottoposti ad incalzanti accertamenti per acclararne la colpevolezza.

Le indagini condotte consentivano di ricostruire pienamente il modus operandi dei due, che agivano in coppia: Il Falciglia, procurandosi in maniera fortuita il numero della vittima prescelta, cominciava a corteggiarla telefonicamente per mesi, nel frattempo adducendo una serie di impedimenti di lavoro e di problemi tali da indurre la vittima – di volta in volta – ad elargirgli del denaro, che si faceva spedire presso diversi recapiti a mezzo vaglia postali.

Quando la vittima cominciava a manifestare segni di insofferenza per l’impossibilità di un incontro diretto, il Falciglia la invitava a trascorrere un fine settimana presso la sua abitazione di Aidone.

In effetti, anche la povera E.R., all’ennesima richiesta di incontrare il bel corteggiatore, veniva invitata a trascorrere con lui un fine settimana, tanto che la donna si recava, sin dal sabato precedente, ad Aidone.

Qui, con sorpresa, la vittima trovava Mario Falciglia e Patrizia Triestino che – spacciandosi per i coniugi Randazzo, zii del bel Mario, convincevano la malcapitata che per un impedimento di lavoro Mario non fosse in casa, e la convincevano altresì a trattenersi qualche giorno presso di loro per attenderne il ritorno.

I due, addirittura, arrivavano a chiedere alla poveretta di chiamare Mario dall’esterno dall’abitazione, per l’assenza di copertura di rete, e così facendo il Falciglia interloquiva con lei sostenendo la parte dell’innamorato presso la malcapitata che ignorava di averlo di fronte.

L’intera vicenda, accertata dai poliziotti, portava alla denuncia di Mario Falciglia e di Patrizia Triestino agli organi competenti, anche se il lavoro degli investigatori prosegue, al fine di rintracciare le altre numerose vittime dei malfattori, poiché nel corso delle indagini è emerso che i due hanno inviato numerosi messaggi d’amore a donne di tutta Italia. alcune delle quali rintracciate nel milanese.

La nota singolare è che la vittima, invitata presso gli uffici del commissariato, si rifiutava a lungo di credere che il bel Mario non esistesse, convincendosi soltanto quando, indottala a telefonargli sul telefonino, la poveretta constatava con amarezza che a squillare fosse il telefonino dell’indagato che aveva di fronte, tutt’altro che prestante.

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redazione-vivienna