Sgarbi querela l’on.Tumino, chiede 5 ml. di euro; i restauratori abbandonano i lavori alla Villa del Casale
Piazza Armerina - 26/08/2004
Il grido d’allarme lanciato dal deputato regionale on. Carmelo Tumino sortisce i primi disastrosi effetti: amareggiati ed offesi dalla sconsiderata sortita del deputato piazzese, i tre restauratori impegnati nel faticoso lavoro di ripulitura dei mosaici della Villa Romana di Piazza Armerina, hanno deciso di abbandonare il lavoro fin qui eseguito e di ripartire immediatamente per Perugia.
I professionisti del restauro hanno motivato la loro clamorosa decisione affermando che lo spirito di profondo amore per l’arte che li aveva spinti ad accettare il delicato incarico su invito personale di Vittorio Sgarbi, senza preoccuparsi nemmeno di quanto e quando sarebbero stati pagati per il lavoro svolto, è stato travolto dalla petulante insolenza e dalla cattiveria gratuita di Tumino, mirate a screditare la loro professionalità e a gettare sconvolgenti ombre e sospetti sul loro operato.
Un altro grande risultato ottenuto dal solerte deputato Tumino è quello di aver suscitato l’indignazione dell’architettto Lucio Trizzino, alter ego di Vittorio Sgarbi a Piazza Armerina ed acuto professionista, da tempo impegnato in prima persona nella preparazione degli interventi da garantire ai mosaici.
Questa mattina, lasciando la Città dei Mosaici, l’architetto ha affermato: «Le offese gratuite che mi sono state indirizzate sul sito internet di Piazza Grande ed il diffamatorio linciaggio morale sulla stampa, mi convincono che non c’è spazio per quel serio e sereno dibattito che reputo indispensabile a svolgere un compito tanto delicato e responsabile com’è quello di assicurare al futuro la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina. Ritengo pertanto di spendere altrove il mio impegno civile e professionale».
Parole pesanti come macigni che inchiodano alla propria responsabilità chi ha remato contro Piazza Armerina e contro la Villa Romana del Casale, combattendo una battaglia sleale improntata sulla calunnia, sullo screditamento, sulla disinformazione e sulla contrapposizione. I responsabili di questa campagna denigratoria dovranno assumersi la responsabilità di quanto fatto davanti alla legge, ai cittadini e davanti al mondo intero, che guardava con ammirazione e con ottimismo allo straordinario movimento di intelligenze che avevano deciso di impegnare il proprio intelletto per la rivalorizzazione e per la rinascita di Piazza Armerina.
Il Commissario Straordinario Vittorio Sgarbi ha già dato ampio mandato ai suoi legali di querelare il deputato della Margherita per diffamazione; il critico d’arte ritiene che l’offesa da lui subita sia gravissima perché lede la sua immagine personale di esperto d’arte internazionale, la sua immagine di Coordinatore Straordinario, in relazione ad una vicenda che è seguita dalla stampa di tutto il mondo.
«Anche i Mosaici di Piazza Armerina – dichiara Vittorio Sgarbi – subiscono un danno umiliante ed incommensurabile dalle sconsiderate parole di questo deputato.
I miei avvocati hanno ricevuto l’incarico di querelare l’autore delle calunnie e di chiedere il risarcimento adeguato all’entità del danno morale e materiale subito. Materiale perché la sua ridicola sortita ha costretto i restauratori impegnati nelle pulizie del sito a lasciare Piazza Armerina, bloccando la continuazione dei lavori ed arrecando all’intera struttura danni incalcolabili.
Il risarcimento milionario (almeno 5 milioni di euro) – continua Vittorio Sgarbi – sarà da me interamente devoluto alla ricostruzione dei mosaici di Piazza Armerina.
Questa forse sarà la prima volta che l’on. Tumino avrà fatto qualcosa di buono e di concreto per la città di Piazza Armerina».