Successo del Documentario ‘Demetra: Ragioni e Luoghi di un Culto in Sicilia’
Enna-Provincia - 19/06/2004
All’anteprima di ieri, durante la quale l’Ente Biennale di Archeologia di Enna ha presentato, presso la biblioteca del comune di Piazza Armerina, le iniziative previste per il prossimo luglio – il Convegno Internazionale sul tema di Demetra e il Festival del Cinema Archeologico del Mediterraneo, un lungo applauso ha premiato “Demetra. Ragioni e luoghi di un culto in Sicilia”, documentario scritto e diretto dal regista palermitano Maurizio Diliberto Paulsen e prodotto dalla stessa Biennale di Archeologia.
Elio Galvagno, ha sottolineato come l’Ente biennale sia diventato una realtà, ha concluso dichiarandosi soddisfatto dell’iniziativa che comincia a dare i primi risultati altamente culturali.
Per Nuccio Vara, giornalista di Rai Tre che ha presentato il documentario, “il regista ha avuto la sensibilità di allestire una messa in scena del mito senza mai scadere nella farsa”; Bent Parodi di Belsito, giornalista e scrittore, oltre che esperto di mito e religioni, riconosce al documentario “qualità estetiche e concettuali che ne rendono auspicabile una sua capillare diffusione sia tra gli operatori di settore che soprattutto negli istituti di istruzione”. Consenso anche dal mondo dell’archeologia: secondo Carmela Angela Di Stefano, già Soprintendente ai BB.CC.AA. di Trapani (e con Antonino Di Vita curatori scientifici del Convegno che richiamerà ad Enna, Piazza Armerina e Centuripe i principali archeologi di fama internazionale) “il regista ha saputo superare la didascalia del documentario archeologico, e offrire con genialità al fruitore la chiave di lettura per comprendere il legame tra la vocazione cereagricola del territorio siciliano, il mito del ratto di Proserpina ed il culto della dea Cerere-Demetra”.
Pareri positivi sullo stile innovativo anche da parte dei curatori del Festival: Piero Pruneti, direttore del bimestrale “Archeologia Viva” che dedica nel numero di maggio-giugno un lungo e interessante servizio sul culto di Demetra e Kore in Sicilia, e da parte di Dario Di Blasi, direttore della Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto, il quale ha già invitato il documentario alla prossima rassegna che sarà dedicata al Sacro nelle civiltà antiche.
“La risposta del pubblico e degli operatori del settore – commenta Maurizio Diliberto – sull’esempio dell’impegno che ha assunto la Biennale di Archeologia e gli Enti consorziati per la realizzazione del documentario, dovrebbe essere di sprone alle aziende del territorio, affinché sostengano e promuovano iniziative culturali di qualità. Sarebbe questo il miglior successo”.
Il documentario sarà proiettato per il grande pubblico il 1° luglio alle ore 19 presso il Consorzio Universitario di Enna, in occasione dell’apertura dei lavori del Convegno Internazionale “Demetra. La divinità, i santuari, il culto, la leggenda”; grazie ad una convenzione con Oasi Tv, sarà inoltre trasmesso via satellite. Il documentario include altresì un cameo nel quale è drammatizzata la scena del “Ratto di Proserpina”, che secondo una delle versioni del mito avrebbe avuto luogo proprio nel territorio di Enna, presso Pergusa. Tale scena è realizzata con il contributo di undici attori, tutti siciliani: Laura Costanza Damiano (Demetra/Cerere), Marina Tripi (Kore/Proserpina), Gaetano Libertino (Ade/Plutone), Liborio Coppola (Sacerdote), Paola Antinoro e Roberta Mungiovino (Vestali), Federica La Morella (Ninfa Ciane); ed infine Valentina Barbagallo, Daniela Bivona e Viviana Primavera (Ninfe Oceanine) e Serafino Vitale (Agricoltore). Per questa sezione la scenografia porta la firma della “New Creation Scenotecnica” di Paolo Previti, i costumi della Sartoria Pipi, trucco e capelli di Fabiana Paglioni e Alessandra Vanin per la “Stefania D’Alessandro Make Up” (la società che nei mesi scorsi ha curato il cambio-look per “Bisturi” su Italia 1). “L’inserimento di questa breve fiction – afferma il regista Maurizio Diliberto Paulsen – risponde alla necessità di fornire allo spettatore la chiave di lettura per la comprensione del mito e del culto, in quanto il Ratto viene addotto a fondamento del culto stesso.