Condanna per l’ex sindaco di Aidone per abuso d’ufficio

L’ex sindaco di Aidone, Filippo Curia, è stato condannato dalla Corte d’appello di Caltanissetta a quattro mesi di reclusione con pena sospesa; inoltre, è stato condannato al pagamento delle spese processuali, al risarcimento dei danni nei confronti della parte civile, rappresentata dal geometra Angelo Calcagno da liquidarsi in separata sede, alla rifusione allo stesso delle spese legali sostenute che sono state liquidate in 1550 euro per il primo grado di giudizio e di 2200 euro per il secondo grado di giudizio. La vicenda ha inizio nell’aprile del 1998, quando il geometra Angelo Calcagno presentava al comune di Aidone una proposta di frazionamento di un terreno, che doveva acquistare con altre persone; terreno che si trovava in contrada Gallo, poco lontano dalla zona archeologica di Morgantina. Il sindaco Curia, difeso dall’avvocato Arduina La Porta, il comandante dei vigili urbani Giovanni Careri, difeso dagli avvocati Antonino Impellizzeri e Carmelo la Porta, ed il responsabile dell’ufficio tecnico Liborio Fabrizio Di Grazia, difeso dall’avvocato Salvino Spinello, invece di approvare la proposta di frazionamento, emettevano atti amministrativi, atti a confiscare il terreno, contestando al geometra Angelo Calcagno l’abuso edilizio di lottizzazione abusiva. Calcagno contestava l’operato del sindaco e dei funzionari comunali diffidandoli a revocare l’atto di confisca del terreno perché illegittimo in quanto avevano come fine la “persecuzione politica” nei confronti di un avversario. Angelo Calcagno si rivolgeva al Tar ed alla Procura della Repubblica per gli abusi commessi. Il sindaco Curia ed i due funzionari venivano rinviati a giudizio dal Gip presso il tribunale di Enna. I giudici del tribunale ennese, nel luglio del 2003, assolvevano i tre imputati. Sia il Pubblico Ministero che il difensore del Calcagno, avvocato Gaetano Gugliara, proponevano appello alla Corte di appello. I magistrati della Corte d’Appello (Luzio presidente, Caruso e Di Giacomo-Barbagallo consiglieri), in riforma della sentenza emessa dai giudici del tribunale ennese hanno dichiarato Filippo Curia, responsabile del reato di abuso d’ufficio, condannandolo alla pena di quattro mesi di reclusione,oltre al pagamento delle spese processuali.

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redazione-vivienna