ENNA – Preparavano un attentato contro la squadra Mobile di Enna, utilizzando un’autobomba, che i picciotti della famiglia di Cosa Nostra di Enna, coordinatore lo stesso capo della famiglia, Gaetano Leonardo, detto Tano U’ Liuni. Filippo Speziale, collaboratore di giustizia, e cognato dell’altro collaboratore di giustizia, Angelo Di Dio, nipote di Gaetano Leonardo, pare che abbia dichiarato al Sostituto Procuratore della Repubblica Roberto Condorelli della Dda di Caltanissetta, che alla fine del 2000, la “famiglia” stava preparando un attentato alla squadra Mobile ennese, rea di essere riuscita con approfondite indagini a bloccare l’attività estorsiva dell’intera famiglia. Secondo queste dichiarazioni, che il responsabile della Mobile ennese, Tito Cicero, ritiene soprendenti, Angelo Di Dio avrebbe consegnato un certo quantitativo di plastico allo zio , Gaetano Leonardo, per preparare questo attentato alla Mobile ennese, solo che vi furono rallentamenti nel reperire il materiale elettronico per preparare il telecomando che avrebbe dovuto far esplodere il plastico e poi in una fase successiva , 8 maggio 2001, scattò l’operazione “Parafulmine” che consentì proprio alla squadra Mobile, con il coordinamento della Dda di Caltanissetta, di effettuare 23 arresti tra cui i maggiori rappresentanti delle famiglie di Enna e di Pietraperzia, compresi due componenti della famiglia Leonardo e tre componenti la famiglia Di Dio, oltre a Filippo Speziale. Per il dirigente della Mobile, Tito Cicero, si tratta di un progetto non facilmente realizzabile perché la squadra Mobile ha gli uffici all’interno del palazzo che ospita la Questura, inoltre era proprio difficile preparare un attentato specificatamente per la squadra Mobile, perché un attentato di questo genere avrebbe potuto creare una reazione pericolosa per tutti i componenti la famiglia. Filippo Speziale ed Angelo Di Dio sono gli ultimi collaboratori di giustizia della famiglia ennese, dopo Angelo Leonardo, figlio di Gaetano. I due , nel corso di dichiarazioni fornite al PM Roberto Condorelli, da giugno ad agosto di quest’anno, hanno dichiarato di essere stati gli esecutori dei due omicidi , quello di Antonio Timpanaro, ucciso dallo Speziale con un colpo di fucile e poi il colpo di grazia con la pistola da parte di Angelo Di Dio, e di Romeo e dei tentati omicidi a danno di Angelo Leonardo e Salvatore Privitelli; inoltre hanno reso dichiarazioni sulla composizione delle famiglie di Barrafranca, di Pietraperzia e del nucleo di Enna. Il processo “Parafulmine” riprenderà il prossimo venerdì 18 ottobre con la composizione del nuovo collegio giudicante e con la possibile lettura delle dichiarazioni dei due pentiti.