Arrestato Omicida di Barrafranca
Enna-Cronaca - 12/09/2002
BARRAFRANCA – A distanza di nove mesi i carabinieri della locale stazione e quelli del nucleo operativo, coordinati dal tenente Antonio Ristuccia, hanno risolto il caso di un omicidio, avvenuto il 13 novembre dello scorso anno, quando fu ucciso con tre colpi di pistola calibro 7,65 , il giovane imprenditore barrese, Giancarlo Asaresi di 31 anni, ed il cui cadavere fu rinvenuto,ventiquattro ore dopo la scomparsa, dal fratello all’interno del portabagagli della sua Golf, in contrada Geracello, in una zona impervia, difficilmente raggiungibile. Ieri mattina i carabinieri, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare, emesso dal Gip presso il tribunale , Francesca Cercone, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, David Salvucci, hanno arrestato, il presunto autore dell’omicidio volontario aggravato, Filippo Marchì, 34 anni, commerciante di auto, poi trasportato nel carcere di Enna a disposizione del magistrato inquirente. Ci sono voluti 270 giorni per fare luce su un omicidio, che, in un primo momento, era sembrato di mafia, legato all’attività di imprenditore edile e gestore di una cava con i suoi familiari, ma che gli investigatori aveva subito tralasciato perché di poca entità erano i lavori che stava eseguendo la famiglia Asaresi. Sui motivi che hanno portato Filippo Marchì ad uccidere Giancarlo Asaresi, gli investigatori mantengono il massimo riserbo, ma pare che alla base dell’omicidio vi siano problemi di donne nel senso che tra i due giovani erano nati motivi di contrastato e che alla fine Filippo Marchì ha voluto chiudere la vicenda ,uccidendo il rivale. Giancarlo Asaresi,il 13 novembre, subito dopo avere pranzato, aveva portato con la sua Golf il mangiare alla suocera, quindi era stato visto in giro per i cantieri ed alla cava, poi dalle sedici in poi non era stato visto da nessuno. I familiari ,non vedendolo rientrare, avevano dato l’allarme ai carabinieri della locale stazione, quindi si sono messi a cercare, rinvenendo la Golf ed il cadavere ,in contrada Geracello, in una zona impervia, difficilmente raggiungibile, soltanto l’indomani mattina. Sia il colonnello Bruno, comandante provinciale, che il tenente Ristuccia, coordinatore del nucleo operativo, escludevano, dopo le prime indagini ,che si potesse trattare di omicidio di mafia, avviando le indagini stesse in altre direzioni, sino a quando hanno rinvenuto elementi tangibili che potessero chiarire l’omicidio di Giancarlo Asaresi, consegnando tutto alla Procura della Repubblica. Soltanto in questi giorni il magistrato inquirente, il Sostituto Procuratore, David Salvucci, ha ritenuto che gli elementi acquisiti dai carabinieri della stazione di Barrafranca e del nucleo operativo, erano tali da individuare in Filippo Marchì, l’autore di questo omicidio volontario aggravato, da qui la richiesta e la emissione dell’ordine di custodia cautelare, anche se sulla vicenda ci sono molte cose ancora da chiarire.