Arrestato dalla Guardia di Finanza di Enna genitore: molestava figlie minorenni
Enna-Cronaca - 12/06/2002
Arrestato dalla Guardia di Finanza di Enna genitore che da più di dieci anni, con violenza e minacce, costringeva le proprie figlie minorenni a subire continui e ripetuti atti sessuali.
Nei giorni scorsi le Fiamme Gialle del Comando Nucleo Provinciale Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Enna hanno eseguito una misura cautelare personale nei confronti di un soggetto residente nella provincia ennese, sul conto del quale, al termine di ficcanti ed incisive indagini di polizia giudiziaria, erano stati raccolti elementi schiaccianti di maltrattamenti ed abusi sessuali in famiglia.
Alla squallida vicenda, che si trascinava da più di 13 anni, ha finalmente posto fine il personale della Guardia di Finanza di Enna che, prendendo le mosse da una segnalazione pervenuta dal servizio di neuropsichiatria infantile dell’Asl n.4, ha svolto indagini delegate dalla Procura della Repubblica al termine delle quali il magistrato inquirente ha chiesto al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Enna l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti del responsabile.
L’esame degli elementi raccolti nella fase delle indagini dal personale delle Fiamme Gialle ha poi avuto il placet da parte di quest’ultimo organo di garanzia il quale, riconoscendo gravi gli indizi raccolti, ha emesso la misura cautelare personale della custodia in carcere a carico di F.P., disponendo il suo trasferimento presso la locale casa circondariale.
I reati ipotizzati a carico di F.P. sono gravissimi: si va dai maltrattamenti in famiglia a danno della moglie e dei figli (anche minori di 14 anni, per i quali l’art. 572 del C.P. prevede una pena massima fino ad anni 5 di reclusione), alla violenza sessuale a carico degli stessi congiunti (pene previste dagli art.609 bis e segg. del C.P. fino a dieci anni di reclusione). Particolare agghiacciante: alle violenze operate a danno della consorte, il “padre padrone”, a volte, obbligava ad assistervi i figli maschi, allo scopo di consentire agli stessi l’apprendimento delle pratiche sessuali.
La squallida vicenda e l’esito della stessa deve incoraggiare tutte le vittime di analoghi abusi familiari a rivolgersi agli organi competenti (forze di polizia, magistratura, servizi sociali), allo scopo di fare cessare le violenze nascoste tra le mura domestiche che, non di rado, vedono vittime anche bambini e/o adolescenti.